Ostrica #15
Il mondo (dell'Internet) è la tua ostrica. Ogni settimana, delle perle speciali da fondali nascosti.
Buonasera e buon Valentin* a voi!
Questa bizzarra festività la sento sempre un po’ mia nella misura in cui: 1) da bambina confondevano sempre il mio nome con Valentina (con tutto il rispetto…) 2) cade precisamente una settimana prima del mio compleanno. Quindi, non so se abbia senso fare gli auguri a voi, persone che mi leggete e magari nemmeno mi conoscete di persona, ma mi auguro sicuramente abbiate trascorso questa giornata come desideravate (e che il desiderio vi muova sempre: l’origine di questa festa, come ci ricorda Tlon, era pagana e molto più sovversiva).
Non ci giriamo intorno: l’amore è uno di quei temi a cui volenti o nolenti siamo portat* a pensare nella quasi totalità del tempo libero a disposizione, sia che abbiamo una relazione, sia che non ce l’abbiamo. Perché la relazione amorosa-erotico-affettiva talvolta è il metro di paragone che utilizziamo per sentirci realizzati in una scala di soddisfazione assolutamente non meritocratica: sono amat*, vado bene, ok, non sono amat*, male, riparti dal via. Nessun merito, nessuna competenza, nessun dono, ma un sacco di responsabilità. L’amore spesso ci manda ai matti e gli psicoterapeuti lo sanno bene. Non ho nessuna lezione da impartire, ma le riflessioni attorno a questo tema sono all’ordine del giorno, da queste parti: nelle mura di casa, nelle chat del telefono, nei libri e nelle innumerevoli narrazioni che mi circondano. Già l’Ostrica della scorsa settimana annunciava questo tema, nelle sue tinte più fosche: si parlava di amori tossici e violenti, attributi che farebbero ridiscutere il termine stesso di amore (e deve essere anche che sto lavorando su un libro che parla del rapporto devastante tra Picasso e Dora Maar a influenzarmi).
La parola vulnerabilità è emersa con particolare forza tra le cose che ho trovato oggi. Si trova nel titolo dell’articolo che ho scritto sul nuovo libro di Emilie Pine, Appunti per me stessa, e l’ho ritrovata in questo post, delicato quanto illuminante, di Olivia Laing.
La vulnerabilità è l'unica cosa che alcuni di noi possono abbracciare a San Valentino, e va bene così. Avevo apprezzato davvero tanto questa riflessione di Alok V. Menon che ho ritrovato, che parlava proprio di come dovremmo ripartire da questo concetto di fragilità e accettare che le forme di amore sono tante, non risiedono solo nella forma di amore romantico in coppia normalmente inteso. Spero possa illuminare anche voi come aveva fatto con me (se leggete l’inglese!).
Voi ve lo ricordate com’era l’adolescenza? E se vi dicessi che oggi l’adolescenza è quasi scomparsa, ci credereste? Ascoltate la TEDx di Stefania Andreoli e poi ditemi che ne pensate.
La prossima settimana, la redazione di Ostrica (io, me e me stessa) si prenderà una pausa dalle pubblicazioni per cause di forza maggiore: ho un compleanno da “festeggiare” e un po’ di energie da recuperare. Sono certa che non sentirete la mia mancanza: comunque, se vi va, vi invito a fare una donazione per la raccolta fondi a IPSIA ACLI, associazione che opera in prima linea sulla Balkan Route a difesa dei migranti, che sto facendo su Facebook.
MUSICA
Lo so che il nome fa un po’ brutto, ma ascoltate il nuovo EP di JPEGMAFIA (se le nuove frontiere del rap/hip hop vi interessano).
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Ci vediamo tra un po’!
Vogliamo saperne di più su Picasso e Dora Maar!! 😍