Ostrica #14
Il mondo (dell'Internet) è la tua ostrica. Ogni settimana, delle perle speciali da fondali nascosti.
Buonasera!
L’Ostrica di stasera arriva in coda a una serenissima domenica china sul computer a lavorare. Perdonerete quindi la brevità e se a questo giro il clima è un po’ più serioso delle precedenti puntate.
Gli spunti che mi sono arrivati dal mondo, questa settimana, mi hanno condotto a delle riflessioni interiori sul concetto di abuso e di violenza, specialmente all’interno delle coppie etero.
La prima a darmi da pensare è stata l’attrice Evan Rachel Wood, che ha finalmente svelato il nome dell’ex fidanzato a cui faceva spesso riferimento quando parlava delle violenze subite, un nome che comunque in molti sospettavano: quello di Marilyn Manson. Come spesso accade, specialmente in Italia, i media si sono soffermati solo sulla dubbia onestà delle accuse dell’interessata, dimostrando di non essere un Paese pronto ad affrontare discorsi sulle violenze di genere. Non linkerò l’articolo ignobile del sito musicale italiano che si è posto a difesa del cantante con argomentazioni imbarazzanti e facendo davvero vergognare tutta la categoria - quella dei giornalisti intendo.
Pochi giorni dopo è arrivata la lunga diretta live di Alexandria Ocasio-Cortez, tanto importante perché racconta nei dettagli l’esperienza dell’assalto a Capitol Hill dello scorso 6 gennaio. AOC paragona le tattiche di abuso e la narrativa di coercizione alla violenza sessuale che ha subito nella sua vita (e di cui non aveva mai parlato pubblicamente). Anche in questo caso, non sono mancati i detrattori: come spiega bene Maria Cafagna in questa serie di stories, le confessioni sono poche e anche tardive. La ragione è semplice: non si vuole dar credito a queste storie.
Venerdì è uscito su Netflix Malcolm & Marie, attesissimo film di Sam Levinson (sì, ancora lui, quello di Euphoria. Vi chiedo perdono per le mie ossessioni, ma almeno sono molto belle da guardare).
Il film è esteticamente da orgasmi, come i due protagonisti, gli unici personaggi in scena. Il genere è molto teatrale in effetti: i due protagonisti sfogano tutte le proprie frustrazioni e le vomitano l’uno addosso all’altra. Condivido la critica di Marina Pierri per cui il film ogni tanto diventa un riflesso dell’ego del regista che ormai se la canta e se la suona, però vale davvero la pena. Mi ha triggerato tante emozioni, soprattutto mi ha riportato ai tempi in cui avevo una difficile relazione con un altrettanto difficile essere umano di genere maschile. Avrei voglia di dire di più, perché sento che avrei tanto tanto tanto da dire in merito, soprattutto quando noto che i miei ricordi combaciano alla perfezione alle definizioni di relazione abusive. Magari quel giorno arriverà.
Invece presto arriverà online il podcast Sulla Razza, un progetto editoriale fighissimo. State pronti! Intanto potete scaldarvi con questo articolo.
Questa settimana è uscito un mio articolo sulle meraviglie della masturbazione, c’è poco altro da aggiungere. Se vi interessa l’argomento, leggetelo!
MUSICA
Quelli che se ne intendono consigliano l’ultimo album di MACE, producer italiano (in effetti è molto figo, anche se a me questo genere stanca dopo un po’). E’ uscito anche il nuovo singolo di Mahmood. “Metterò il peggio di me / Dentro a una crisalide / Per non farti più male / Se lo farai anche te”. Io sto ascoltando solo King Princess e Ashnikko.
Vi saluto con un video di Slavoj Žižek in cui insulta i tulipani. E con questa:
«Io ho di me stesso l’immagine di un uomo, il quale, dopo aver cozzato in molti scogli, ed evitato a malapena il naufragio passando in una secca, conservi ancora la temerarietà di mettersi per mare con lo stesso battello sconquassato, con l’intatta ambizione di tentare il giro del mondo nonostante queste disastrose circostanze»
“Trattato sulla natura umana” di David Hume
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Alla prossima domenica!