Ostrica #12
Il mondo (dell'Internet) è la tua ostrica. Ogni settimana, delle perle speciali da fondali nascosti.
Buonasera lettori e lettrici dell’Ostrica.
Fatemi iniziare con un ringraziamento a chi pervicacemente torna qui, ogni settimana, a prestare attenzione ai rant di una trentenne sull’orlo di una costante crisi di nervi. Sembra l’inizio di un meme di Sapore di Male con Carrie Bradshaw (o di un articolo molto credibile del Corsera), e invece.
Vengo direttamente dalla visione dell’episodio speciale di Euphoria dedicata a Jules, con annesso fiume di lacrime (ero convinta di immedesimarmi in Rue e invece grande ribaltone), quindi sono propensa alle emozioni. Anche oggi, suggestioni sparse.
Siete convint* anche voi che stia prendendo piede la dittatura del politicamente corretto? MALE. Spesso quelle che si leggono sui social sono notizie tendenziose e - neanche a dirlo - false, atte a polarizzare l’opinione pubblica. Qui Jennifer Guerra si occupa di fare fact-checking su tutte le news diffuse dai media italiani che di corretto hanno ben poco. Pezzo in costante aggiornamento.
Difficilmente mi capita di segnalare più articoli insieme, ma in questo caso si tratta del nuovo numero-dossier di Roots§Routes, magazine di “cultura visuale”, dal titolo § ANCHE LE STATUE MUOIONO. Ci sono contributi vari e bellissimi: uno sull’odonomastica di Wu Ming 2, uno su Sarajevo di Giusi Palomba e tanti altri. ”Quando gli uomini muoiono, entrano nella storia. Quando le statue muoiono, entrano nell’arte.”
Faccio sempre un po’ di bullismo contro i social, ma la verità è che ogni tanto le migliori perle vengono da lì. Vi segnalo tre contenuti che mi sono piaciuti parecchio (che siano di tre scrittrici-giornaliste che stimo, non è un caso). Maria Sole Limodio fa una critica alla narrazione di SanPa e consiglia il libro di Natalia Berla, Il gelo dentro. La traduttrice e giornalista Tiziana Lo Porto parla del libro L.A. Woman di Eve Babitz che sta per uscire in Italia (post oggetto di censura di Facebook perché contiene la foto di un nudo). Giulia Cavaliere, critica musicale, ci racconta le connessioni tra la nuova docu-serie Fran Lebowitz: una vita a New York di Martin Scorsese, ora disponibile su Netflix, e sua madre. Ho cominciato a guardarla anche io e mi sta piacendo!
Chi è che parlava di Propaganda Live e del significato aggregativo e comunitario del guardarlo ogni venerdì? Esatto, e questa settimana scopriamo che anche Luca Barra e Fabio Guarnaccia ne parlano su SuperTele, libro in uscita per minimum fax e di cui potete trovare un estratto qui. Grazie a N. per la segnalazione!
Cerco di non condividere contenuti scritti che non siano in italiano, ma vista l’occasione speciale - i vent’anni di Donnie Darko -, sento il bisogno di condividere questo articolone qua, che riporta stralci di lavorazione del regista Richard Kelly e di tutto il resto del cast (e poi adoro l’illustrazione).
Per la categoria arte-illustrazione-DIY, vi segnalo che sta per uscire Solstizio, la prima fanzine del progetto Contemporanea_mente: potete pre-ordinare sia la versione ebook che quella cartacea che sarà pronta a fine febbraio! Con il pre-order li aiutate a finanziare la prima stampa. Gliela diamo una mano?
MUSICA
Questa settimana è successa una piccola magia: sul canale TapeTrading su YouTube sono state caricate le puntate di un vecchissimo programma della TV italiana: Il Muro, in onda su Odeon nel 1997. Verdena, Afterhours, La Crus e molti altri ci hanno suonato e questi video sono una piccola carezza per il cuore di tanti musicofili rimasti orfani dei live.
Poi è successa un’altra magia: una mia vecchia amica di penna d’infanzia mi ha ritrovato sui social e mi ha regalato racconti di vita e playlist meravigliose. Grazie C.!
Abbandoniamo le braccia ai fianchi così da poterci sfiorare l’uno con l’altro.
Non cerchiamo di ferire il prossimo, ma cerchiamo un’armonia che sia per tutti.
Lasciamo che il mondo, se non altri, ci dica che è vero:
Che anche nel lutto, possiamo crescere.
Che nel dolore, possiamo trovare speranza.
Che nella stanchezza, avremo la consapevolezza di averci provato.
Che saremo legati per l’eternità, l’uno all’altro, vittoriosi.[…]
Una volta ci siamo chiesti: “Come possiamo avere la meglio sulla catastrofe?”.
Oggi ci chiediamo: “Come può la catastrofe avere la meglio su di noi?”.
Questi sono alcuni dei versi tradotti della poesia The Hill We Climb, cantata da Amanda Gorman alla cerimonia di insediamento di Joe Biden al Campidoglio, lo scorso mercoledì.
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Alla prossima domenica!