Ostrica #29
Il mondo (dell'Internet) è la tua Ostrica. 🦪 Perle speciali da fondali nascosti direttamente nella tua mail - senza alcun preavviso.
Buonasera,
un’ondata di freddo vero si appresta a investire il nord Italia (ma anche un po’ tutto il resto): pensavate di esservi lasciati alle spalle il peggio dell’inverno? E intendo le festività e le giornate più corte dell’anno. Gennaio è sempre una sfida, soprattutto perché è l’ultimo metro che separa dalla più sentita festività laica-ma-non-così-tanto dell’anno: il Festival di Sanremo.
(avete preparato la vostra squadra al Fantasanremo? Se volete partecipare ma non sapete con chi, fate richiesta a questa lega. La gestisco direttamente io.)
L’inverno fa meno male se ti arrendi all’immobilità e ti adegui di conseguenza: chiuderti in un cinema oppure leggere, possibilmente da una posizione orizzontale con la copertina.
La fortuna di abitare vicino a uno dei cinema più importanti di Milano (il Beltrade) mi permette di avere accesso a film spesso introvabili altrove e a proiezioni speciali con gli autori. Prima di Capodanno ho visto Le otto montagne con la presentazione di Paolo Cognetti e Luca Marinelli, in collegamento Skype, mentre una settimana dopo ho visto Close, appena appena uscito nelle sale. Mi è venuto più che spontaneo tracciare una linea diretta tra questi due film, e non solo perché al centro c’è un’amicizia maschile molto intima e profonda. Questa linea passa direttamente attraverso il libro La volontà di cambiare di bell hooks. Vi spiego meglio.
"Fin da bambini i maschi sono portati dalla famiglia, dalla scuola o anche solo dalla cultura di massa a reprimere le loro emozioni, ad adeguarsi a modelli predeterminati, a mentire, in primo luogo a se stessi. In questo modo diventano incapaci di amare ed essere amati per quello che sono." Lo scrive Giuliano Milani nella sua rubrica per Internazionale, parlando appunto del libro. L’analisi di bell hooks, dopo Tutto sull’amore, si concentra stavolta esclusivamente sugli uomini, la categoria spesso più deprivata e problematica quando si parla di relazioni, specialmente affettive. Nella visione femminista intersezionale di hooks, agli uomini il patriarcato dà un privilegio, ma toglie tantissimo altro, in primis la legittimità a vivere le proprie emozioni e quindi la possibilità di vivere delle relazioni autentiche con gli altri, precludendosi in definitiva l’amore. Non è forse uno dei grandi temi di oggi, quello delle relazioni “tossiche”, ovvero degli abusi fisici e psicologici nelle relazioni, degli squilibri che spesso donne e uomini mettono in atto nelle relazioni eterosessuali? Anche a prescindere dal fine della relazione, la vita degli uomini, in questa società patriarcale, è fatta spesso di maschere e di falsità.
Questi due film, a mio avviso, raccontano perfettamente due aspetti di questo tema. Le otto montagne, il film di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch fedelissimo al libro di Paolo Cognetti, tratteggia l’amicizia di Pietro e Bruno sin dall’infanzia, quando si conoscono d’estate in un paesino di montagna sperduto. Il nucleo di verità, in quella fase, è ancora integro, e i due bambini si conoscono davvero per quello che sono. Le fasi successive della vita, anche personale, porteranno entrambi a separarsi e a riavvicinarsi, in quello che è forse il legame più intimo che probabilmente entrambi abbiano mai avuto.
Close di Lukash Dhont presenta due tredicenni nel pieno - nel fiorire - della loro essenza e del loro legame. L’arrivo a scuola costringe entrambi a confrontarsi con la società che li vuole attivi, estroversi e pronti al confronto. Ed è in questo momento che si inserisce l’evento tragico che spezza la storia in due parti. Close è un film che va gestito con cautela e che richiede il completo abbandono dello spettatore: verrà ripagato con una catarsi autentica, che si trova in pochi altri film contemporanei.
Se la tematica vi piace, vi consiglio di vedere entrambi e solo in quel caso, se vi hanno lasciato con troppe domande dolorose, allora il libro di bell hooks risolverà gran parte di esse - e dal canto mio spero che vi consegni anche la rabbia sufficiente per provare a cambiare lo status in cui viviamo attraverso la pratica del femminismo. In caso di dubbi o approfondimenti, sapete dove bussare.
A tutti gli uomini che ho incrociato sul mio percorso e a cui ho voluto bene (penso in particolare a quelli etero, ma non solo): a ciascuno di voi regalerei questo libro, perché sappiate di essere visti e capiti. Donne e uomini sacrificano differenti parti di sé sull'altare del patriarcato: possiamo provare a curare insieme questa ferita.
MOSTRE/TEATRO
Avete tempo fino a febbraio per visitare la mostra JAPAN. BODY_PERFORM_LIVE al PAC di Milano. Bellissima. Invece avete un po’ più di tempo per andare al Piccolo Teatro a vivere l’esperienza di Città Sola, l’adattamento del libro di Olivia Laing, creato su misura per la città di Milano, attraverso un monologo e un podcast.
MUSICA
Sono in un periodo di ascolti poco “edificanti” (normalmente mi preparo a Sanremo con delle full immersion di ascolti), quindi a parte l’ultimo di SZA non ho molto da suggerirvi.
Però potete recuperare la registrazione live dell’ultima puntata del podcast Barriera Parla, registrata il 21 dicembre 2022 all’Hug di Milano, tutta dedicata all’album Olodramma. Ci siamo divertiti, abbiamo sviscerato molto disagio, abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare insomma.
Questa Ostrica improvvisata si ritira dunque tra i flutti, in attesa di nuovi esaltanti progetti a venire. Copritevi bene.
Càlati in un sasso,
io farei così.
Lascia che altri si facciano colomba
o digrignino i denti come tigri.
Mi basta essere un sasso.All’esterno è un enigma:
nessuno sa come rispondere.
Ma fresco e quiete dev’esserci all’interno.
Anche se una mucca lo calca col suo peso,
anche se un bambino lo getta dentro un fiume;
il sasso affonda, lento, imperturbato,
fino al fondo
dove i pesci bussano alla sua soglia
e vengono a origliare.Ho visto scintille schizzar via
quando due sassi sono strofinati,
forse là dentro non fa così buio;
forse c’è una luna che brilla
da chissà dove, spuntando magari dietro un colle-
un chiarore appena sufficiente a decifrare
quelle strane scritte, mappe stellari
sui muri interiori.
Charles Simić - Sasso
Alla prossima!
Bella Ostrica! E bellissimo il pensiero sui film, recupererò Close a questo punto! 👏
Bentornataaa ❤️