Ostrica #26
Il mondo (dell'Internet) è la tua Ostrica. 🦪 Perle speciali da fondali nascosti direttamente nella tua mail.
Mi ripetono sempre che agosto è la domenica dell’anno (e per questo fa particolarmente schifo), dunque mi sono detta che valesse la pena recuperare con un’Ostrica speciale agostana, ché poi chissà quando ci si rivede.
Questa Ostrica troverà alcun* di voi felicemente in ferie su lidi assolati, altr* in attesa dell’agognato momento del riposo e altr* ancora che se li sono ormai lasciati alle spalle. Per ciascuno di voi, magari nella noia di una pausa pipì all’Autogrill, magari in attesa a un gate, comunque in un momento di solitudine tra uno scroll social e l’altro, ecco qualche spunto e una manciata di perle per sopravvivere al mese più esistenziale di tutti.
Mi sono convinta che il mondo necessitasse una nuova Ostrica anche perché ho trovato le mie amiche ostriche protagoniste di un paio di articoli e mi sono sentita un po’ gelosa. Nientemeno che il New Yorker riporta il lavoro di un’architetta ambientale che usa le ostriche per difendere le città costiere dall’innalzamento del livello del mare, mentre la sempre esaltante Maria Popova di Brain Pickings propone un interessante approfondimento cultural-scientifico su questo mollusco un po’ sottostimato. Se qualcuno fosse interessato alla traduzione di questi pezzi, parliamone, ma soprattutto, se volete, fate una donazione!
“Non sono diventata femminista leggendo De Beauvoir a vent'anni e boccheggiando per stare dietro al suo acume. Non sono diventata femminista dopo essere stata molestata da un professore, e non sono diventata femminista nel tentativo, solitario e spesso fallace, di impedire a uomini fragili di denigrare sistematicamente la mia intelligenza. Sono diventata femminista quando mi sono messa in ascolto delle esperienze di chi viene soffocatə ogni giorno dal ciseteropatriarcato, e le ho confrontate con le mie, e sono stata in silenzio, ed era un silenzio pieno di curiosità, e di compassione, e di rabbia, e di dolcezza e poi ho rotto il silenzio per parlare parole di conforto, di sdegno, di tristezza, di reazione e di pace. Sono diventata femminista quando ho compreso che chi occupa i vertici del privilegio vive una costante miseria mentale e intellettuale, un'esperienza mediocre e così poco interessante che o si mette a ripensare radicalmente la propria identità o sarà inadatto a contribuire alla cultura, alla relazione, alla comunanza che costruiremo da qui al futuro. Sono diventata femminista quando ho capito che da sola non ero niente.”
Avevo snobbato questo libro, ma dopo aver letto questo incipit mi sono pentita: cercherò di recuperare al più presto Il contrario di Solitudine di Marcia Tiburi, edito da effequ. Voi l’avete letto?
E ovviamente conoscete il lavoro superbo di Contrapoints? Da una settimana è uscito il nuovo video del suo canale YouTube sul tema invidia: mi sono sentita abbastanza triggerata.
A proposito di incredibil* authors non-binary, credo di aver già segnalato il lavoro di Alok V. Menon, ma per convincervi ad amarlo dovreste senz’altro ascoltare il suo intervento nel podcast “Man Enough”. Ogni frase è una stilla di purezza e verità.
Vi servono un po’ di suggerimenti di lettura? ISPI vi consiglia dieci titoli per capire il mondo che cambia, mentre Ghinea vi consiglia la vita, come sempre, da leggere.
Cosa facevate/cosa eravate nel 1996? Io mi godevo i cartoni alla tv. Millenovecentonovantasei è anche un canale telegram di segnalazioni e commenti culturali molto interessanti, super-garantiti.
MUSICA
Da recuperare, in un elenco puntato:
Angolo autoreferenziale
Ringrazio di cuore Diluvio Festival per avermi voluta a intervistare Tea Hacic dal vivo sul loro palco a Ome (BS), in Franciacorta. Una delle esperienze più belle che mi siano capitate da tempo: un posto magico con bella gente a presentare un libro che mi aveva decisamente emozionato. Qui potete vedere come è andata! Ci rivediamo sicuramente lì l’anno prossimo.
Poi, ho intervistato Tillie Walden, prodigio del fumetto americano, che vi esorto a leggere se non l’avete mai fatto.
Ah, e se sarete dalle parti di Torino nel weekend del TODAYS Festival, io sarò lì, salutiamoci!
La mia lingua si mosse, un cardine che ruota e si distende.
Le dissi, «Che ne sarà di noi?»
E come acqua scordata in un pozzo si scrolla
a un’esplosione mattutina
o una crepa fila al culmine del tetto,
lei cominciò a parlare.
«Credo che la nostra essenza sia destinata a cambiare.
Cani assediati. Regressi al rango di sauri. Vite formicolanti.
Salvo che il perdono trovi nerbo e voce,
salvo che l’albero elmato e sanguinante
rinverdisca e apra gemme come pugni d’infanti,
e il magma infetto covi
ninfe splendenti… . La mia gente pensa ai soldi
e parla del tempo. Trivelle cullano il suo avvenire
su singoli avidi steli. Il silenzio
si è addensato nelle eco-sonde dei pescherecci.
La terra su cui a lungo abbiamo posato l’orecchio
è spellata o callosa, nelle sue viscere
bivacca un presagio sacrilego.
La nostra isola è piena di rumori sconsolati.»Seamus Heaney, Sibilla (Traduzione a cura di Marco Sonzogni e Leonardo Guzzo)
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Buon Agosto!
Madonna questa ostrica, da orgasmo! ❤️