Ostrica #2
Il mondo (dell'Internet) è la tua ostrica. Ogni settimana, delle perle speciali da fondali nascosti.
Buonasera creature del mare,
weekend di scrittura intenso dopo una settimana altrettanto intensa per me. Riemergo dai flutti solo per qualche oretta d’aria. Gli eventi che si succedono in questo mio “lockdown” sono tanti, tanti pensieri per la testa e tanti cambiamenti profondi dentro e fuori, così come tanti sono gli spunti bellissimi che si sono manifestati questa settimana. Ben arrivat* a chi è appena iscritt* e grazie!
Personalmente, mi sono resa conto che avere un obiettivo è ciò che mi salva in queste giornate. Ma che dico, settimane, mesi! Perciò ho deciso di aprire questa Ostrica #2 con una frase di Hannah Arendt citata dall’account insta di Treccani e ricondivisa dalla mia amica M., che ringrazio. Facciamoci delle promesse, anche fosse solo a noi stessi.
Questa Ostrica mi è uscita come una concept-newsletter - un po’ per caso e un po’ no.
Per chi non lo sapesse, da qualche settimana ho iniziato a insegnare italiano ai bambini stranieri in alcune scuole in provincia di Milano. Una cosa che non ho mai fatto prima, un’opportunità che mi è capitata e che ho deciso di accettare con una dose di follia. Potrei passare ore a parlare dell’importanza di questo ruolo e delle difficoltà che incontro, di quanto però mi renda orgogliosa potermi rendere utile a queste piccole persone attraverso l’insegnamento della mia amata madrelingua. Magari ne riparliamo in altra sede o in altre puntate, se vi interessa. Quando ho accettato questo ruolo, piena di spavento e di senso di inadeguatezza, una cosa mi ha convinto: questo video in cui la poetessa Chandra Livia Candiani parla del laboratorio che ha fatto nelle scuole con tanti bambini stranieri. Preparate i fazzoletti.
Ho scoperto che è uscito L’angelo teppistello (Dante e Descartes), un mini-libro che ripropone un resoconto di quell’esperienza. Ne ha parlato Doppiozero in un bell’approfondimento che vi consiglio di leggere: “Questo contributo ha il dono di presentare in una sintesi fulminante infanzia e poesia, due terre di nessuno a cui si approda senza intenzione.” Dicevamo appunto?
A proposito di bambini e adolescenti (e i fanciulli che si trovano dentro di noi), vi voglio lasciare un bel cortometraggio animato, che mi ha suggerito la mia amica V., dal titolo Nobody is Normal.
Pieter Hugo è un fotografo sudafricano. Ha immortalato i suoi biondissimi figli durante il primo lockdown e ne sono venuti fuori dei lavori visivamente pazzeschi - chi si ricorda le creature selvagge di Maurice Sendak?
Ne ho parlato con A.: se avessi potuto, invece della newsletter, avrei fatto un progetto di lettere inviate per corrispondenza - tanto è il mio amore per questo mezzo di comunicazione demodé da tempo immemore. Il giorno dopo mi si è manifestato questo progetto letterario-grafico-artistico che si chiama APRI: ti abboni e ti arrivano delle lettere ricolme di magie. Il Natale è vicino, se foste a corto di idee per il mio regalo…
LIBRI
Questa settimana c’è stata l’edizione digitale di BookCity Milano. L’avete seguita? Ad aprirla è stata Zadie Smith, la Divina. L’avevo anche intervistata 3 anni orsono, se non ci fossero le prove penserei di essermelo sognato. Intanto, se non l’avete ancora letto, recuperate la sua raccolta di saggi brevi Questa strana e incontenibile stagione, edita da Sur. Vi sarà di grande aiuto in questo periodo.
MUSICA
Siccome non mi so decidere, vi segnalo le due uscite imperdibili di questa settimana: Il cielo non è il limite, quella mina di EP di Myss Keta - presentato dalla Torre Galfa di Milano - e il nuovo pezzo di Billie Eilish.
FILM
Ema di Pablo Larraín. Visto un mesetto fa, mi ci è voluto un po’ per approcciarlo dato che le aspettative erano alte. Ema è una danzatrice, balla il reggaeton por la calle e rivuole indietro il bambino che aveva adottato e poi restituito all’orfanotrofio. Un film da vedere. In Italia se ne è parlato poco e l’unico bell’articolo lungo l’ho trovato su Dazed, in inglese.
«L’infanzia è un luogo assoluto, senza tempo, luogo di transito, in cui non si può sostare, ma tornare sempre.» Chandra Livia Candiani
A domenica prossima!
Mi ritrovo molto quando dici "avere un obiettivo è ciò che mi salva in queste giornate. Ma che dico, settimane, mesi!", per me è lo stesso (chi l'avrebbe detto che portare avanti un podcast scrausissimo che seguono in 20 mi avrebbe aiutato a conservare la sanità mentale?) XD
E grazie per aver citato Dante e Descartes, piccola libreria-casa editrice (ma con un grande cuore) che ho iniziato da poco a frequentare qui a Napoli.
Il progetto APRI sembra bellissimo, quasi quasi... ;)
C'è un dispaccio della NL "La cinefila della domenica" dedicato a Ema (https://mailchi.mp/5defb17e09ad/si-parte-ema-pablo-larran-2019?e=601d9544e6) che infatti mi aveva molto incuriosito, e con questo ulteriore endorsement non ho più scuse!