Ostrica #18
Il mondo (dell'Internet) è la tua ostrica. Ogni settimana (circa), delle perle speciali da fondali nascosti.
Buonasera!
Ok, quanta roba questa settimana. Da dove cominciamo?
Facciamo dallo scorso lunedì 8 Marzo, Giornata Internazionale della Donna (non una festa come alcuni ancora si ostinano a dire): i media celebrano le lotte delle donne, citando il femminismo solo perché necessario e perché negli ultimi anni è diventata una parola un po’ meno brutta di prima, mentre si dimenticano di parlare degli scioperi e delle manifestazioni in tutta Italia. Sui social si corre a dimostrare a tutti i costi di essere dalla parte giusta della barricata, anche con #adv delle aziende multinazionali: è questo forse l’attivismo? Lascio rispondere per me Carla Lonzi.
Le femministe non hanno fatto in tempo ad abbassare i megafoni, che gli è stato dato un ennesimo motivo per incazzarsi. Il corpo senza vita di Sarah Everard, 33enne di Brixton, è stato trovato dopo giorni di ricerche. Il 3 marzo la donna aveva lasciato casa di amici per rincasare a piedi da sola, ma non aveva più fatto ritorno. Oggi ci sono state proteste in tutto il Regno Unito, ma in Italia se ne è parlato pochissimo, essenzialmente perché non si percepisce la portata devastante di questa storia, che mette sul piatto l’incolumità delle donne negli spazi pubblici, l’educazione alla paura femminile e la violenza maschile. Ma ne sentirete parlare, eccome.
"Ciò che le donne hanno imparato dopo il 1989 è che i diritti delle donne non sono mai garantiti per sempre. Possono sempre essere revocati, come vediamo con il diritto all’aborto in Polonia ora. Più cresce il nazionalismo in una società, meno diritti per le donne ci sono". Così ha concluso Slavenka Drakulić, scrittrice e giornalista che ho intervistato in merito ai suoi ultimi libri, che parlano di Mileva Einstein e Dora Maar, due donne interrotte da relazioni d’amore violento.
Esco da questo spazio polemico per ringraziare Nicole Zavagnin, autrice della splendida newsletter Spring Vibes, che mi ha segnalato tra i suoi consigli. Ringrazio anche i nuovi lettori per la soffiata: non conoscevo lo splendido lavoro di Nicole e ne approfitto per consigliarla a mia volta!
MUSICA
Se ci sono state delle nuove uscite, me le sono perse, ma in ogni caso vi consiglio un ascolto commemorativo di Discovery dei compianti Daft Punk, che è uscito 20 anni fa. Una cosa che a me ha fatto molto ridere è che Pitchfork, la Bibbia del musicofilo hipster, aveva fatto una recensione a dir poco tiepida appena il disco era uscito, per poi inserirlo tra i dieci album del decennio qualche anno dopo. Bravi tutti così però!
Stanotte ci sono i Grammy. Torneremo qua a commentarli, carich* di polemica e risentimento oppure no, ma intanto godetevi il ritorno in scena di quella meraviglia che è Trevor Noah, comico sudafricano e presentatore della serata.
Continuo ad avere difficoltà a guardare un film per intero (figuriamoci le serie TV), quindi non ho ancora nulla da consigliarvi, però ho iniziato a guardare Everybody’s everything, il documentario su Lil Peep. Forse settimana prossima vi saprò dire se ne vale la pena, ma fino a metà sembra di sì.
Nel frattempo, amanti dei podcast, accorrete a iscrivervi a Orecchiabile, la newsletter che vi consiglia i migliori prodotti audio in circolazione. Garantisce Chiara Sagramola.
E tu, tu pure –
fatta crisalide,
come tutto quello
che la notte ha cullato.Questo sfarfallio, questo volteggiare intorno:
io lo sento – e non lo vedo!E tu,
come tutto quello
che è sottratto al giorno:
crisalide.E occhi, che ti cercano.
Tra questi il mio.Uno sguardo:
un altro filo, che ti avviluppa.Questa tarda, tarda luce.
Io so: i fili luccicano.Di soglia in soglia - Paul Celan
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Io mi chiamo Veronica Tosetti: lavoro nella comunicazione digitale e scrivo per alcune testate online, tra cui ilLibraio.it, The Vision e Osservatorio Balcani Caucaso. Puoi seguirmi sui social e farmi avere le tue impressioni e i tuoi suggerimenti rispondendo a questa mail oppure lasciando un commento pubblico.
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Alla prossima settimana!
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È vero che si è parlato pochissimo di Sarah Everard qui in Italia! Io ho scoperto cos'era successo solo oggi, per caso, perché il mio feed (si dice così?) di LinkedIn è pieno di post di traduttrici (e traduttori) giustamente incazzate che denunciano un collega che ha postato una "battuta" (con tanto di emoji che ride!) di pessimo gusto su Sarah, appunto. Quello che è successo a lei potrebbe succedere a chiunque, purtroppo, quindi non vedo che cazzo ci sia da ridere.