Ostrica #0
Il mondo (dell'Internet) è la tua ostrica. Ogni settimana, delle perle speciali da fondali nascosti.
Buonasera!
Se leggi questa mail significa che hai acconsentito a ricevere il primo test della mia newsletter: a te va il mio sentito ringraziamento per aver scelto di accollarti questo ennesimo contenuto riversato nel mare dell’Internet - di cui forse non si sentiva il bisogno.
A voler ben guardare dal titolo, questa newsletter ha il nome di un abitante del mare, pescato direttamente dai fondali per offrirti, come dice la descrizione, delle perle settimanali trovate e scelte a insindacabile giudizio della sottoscritta.
Sì, ma perché proprio l’Ostrica?
Mi ritrovavo in quella fase iniziale della realizzazione, che equivale a una specie di stato di grazia, in cui gli stimoli esterni si accumulano in quantità e compongono da soli qualcosa, come una magia. Così è arrivato il titolo, dopo aver visualizzato un’immagine: l’ostrica, la cui conchiglia da fuor appare forse un po’ bruttina e sgraziata, ma il cui interno cela un cibo ritenuto sopraffino e, quando si è fortunati, delle perle. L’ostrica per me rappresenta, in definitiva, un essere in grado di offrire qualcosa di prezioso.
Le ragioni non si fermano qui. La loro iconografia viene associata spesso ai genitali femminili, anche se le ostriche sono a tutti gli effetti degli animali ermafroditi appartenenti al mondo marino, a me molto caro. Ma vi spiegherò meglio gli altri motivi in dettaglio, di volta in volta (intanto vediamo se voi ne riuscite a indovinare qualcuna: voi a cosa associate le ostriche?)
Ma comunque… perché?
Essenzialmente, perché mi sto stancando di comunicare attraverso i social e volevo creare un filo diretto con le persone che mi permettesse di sorpassarne le dinamiche a volte un po’ tossiche. Se siete qui significa che mi seguite e riuscite anche dare un senso a quello che condivido in un flusso costante: news, immagini, poesie, canzoni, squarci di vita quotidiana. Le stories ad esempio sono un ottimo mezzo per una comunicazione veloce ed immediata - vedo o penso qualcosa di interessante, lo posto, ottengo un feedback istantaneo - per poi passare oltre e dimenticarmene. Perfetto per il mondo in cui viviamo, ma la quantità di contenuti prodotti ogni secondo è esorbitante (avete mai chiesto a un social media manager quanto tempo ci vuole per creare un singolo post?), e non permette di soffermarsi su qualcosa con calma, pazienza e - sto per dirlo - cuore. Non sempre ciò che viene lasciato online ottiene la dovuta attenzione, che se non lo sapete è la merce che i brand (e quindi il capitalismo) cercano di acquistare tramite appunto questi aggregatori di connessioni e contenuti.
Dimmi qualcosa che non so
Non ho niente da vendervi, anzi se possibile voglio mettervi a disposizione qualche spunto interessante dei temi che mi stanno a cuore. Qui dentro non troverete niente di diverso. Spero di stimolare e soddisfare la vostra curiosità. Finiti i preamboli, ecco quindi qualche perla della settimana, l’ultima del mese di Ottobre 2020.
Edizioni Minoritarie è un progetto che pubblica piccole autoproduzioni, il più delle volte a fumetti, ma non solo. Tenete questo nome a mente che ci ritorneremo: oggi invece vi segnalo l’articolo scritto da Manuela Stacca, critica televisiva, per il loro blog, dal titolo “Nuove single ladies”. Fleabag, Crazy ex-girlfriend, Girls e così via: sono tante le protagoniste delle serie tv che riscrivono il trope della donna single. “Eppure l’idea che la realizzazione di una donna passi per un uomo e la maternità ancora resiste.”
Il 23 Ottobre ricorreva il “centenario” della nascita di Gianni Rodari, morto nel 1980. Chi non ha mai letto un suo libro durante l’infanzia? A colpirmi, tra i tanti contenuti che lo hanno ricordato, è stato questo stralcio di video-intervista della RSI. Quali tipi di finali preferisce? Ma soprattutto, cosa consiglia a un bambino che vuole fare lo scrittore? “Ci si trova bene a fare quello che capita di fare. Io ho fatto tanti lavori e ho imparato questo: ti capita di fare quella cosa lì, falla bene, qualche cosa ne uscirà.”
Barriera canta quello che divide le persone. Barriera è un progetto musicale che mi ritrovo a vedere crescere in casa perché lo fa il mio coinquilino Valerio. Ha fatto uscire una canzone che si intitola Abbandonarsi e un videoclip che ho aiutato a girare, un venerdì di ottobre nel cinema di Cernusco sul Naviglio. E’ stata un’esperienza molto bella, ma è bello soprattutto il risultato: guardatelo e ditemi come fate a non emozionarvi.
Ogni tanto le cose che scrivo finiscono su dei magazine online: è uscita la mia intervista a Mauro Ravarino, che ha curato la ri-edizione de La guerra in casa, un libro molto importante del 1998 scritto da Luca Rastello edito da Einaudi. Libro fatto di storie per raccontare la Storia, quella delle guerre dei Balcani, ma soprattutto il nostro rapporto con quei paesi feriti.
Mentre chiudevo la newsletter ho trovato queste tavole a fumetti qua che mi hanno lasciato senza fiato: a voi.
Oggi sono andata un po’ lunga, le prossime volte prometto di essere più breve. Ma non ho ancora finito! Ho bisogno di voi:
Cercasi illustratore: aiutatemi a dare un immagine a questa newsletter, ovvero un logo/banner che la accompagni e la aiuti a viaggiare. Se conosci qualcuno che pensi potrebbe aiutarmi, per favore giragli questa mail e il mio contatto.
En fin: se siete arrivati fin qua, lasciatemi un commento! Cosa vi piace e cosa invece non funziona secondo voi? Che contenuti pensate possono funzionare? Rispondi pure a questa mail!